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Siena, 1985. Eva e Marino guardano loro figlio dentro a un'incubatrice che sembra una scatola di latta: "Non vi affezionate, non sappiamo se ce la farà". Inizia così la storia di Matteo Betti che - a dispetto di tutti i pronostici e dell'emiparesi destra causata dall'emorragia cerebrale alla nascita - da trent'anni calca le pedane di scherma di tutto il mondo. Una storia che potrebbe essere quella di centinaia di atleti paralimpici, ragazzi e ragazze che hanno trovato nello sport la loro arma per affrontare una vita che poteva essere semplice e invece è straordinaria. Tokyo 2020 è stata la sua quarta Paralimpiade. Ma non si fermerà. Un campione, ma anche un uomo, un marito, un padre impegnato nel sociale, nell'educazione al rispetto della disabilità, nel sostenere altri giovani che come lui si affacciano al mondo della scherma in carrozzina. Una sensibilità naturale, innata, che gli è valsa la nomina di Ambasciatore Paralimpico e che in questo libro viene raccontata attraverso venti interviste esclusive alle persone più importanti della sua vita. Introduzione di Luca Pancalli. Prefazione di Carlo Paris.